2009 - Epitaph Record 
  

   1. "Roman Holiday"
   2. "The Marvelous Slut"
   3. "Who Invited the Russian Soldier?"
   4. "Wanderlust"
   5. "For the Record"
   6. "White Smoke"
   7. "Turtles All the Way Down"
   8. "Organ Grinder"
   9. "Host Disorder"
  10. "After One Quarter of a Revolution"
  11. "The Sweet Life"
  12. "Buffalo 666"
  13. "Goddamn Kids These Days"






Dopo anni di militanza tra le file della Ferret Music i ragazzi di Buffalo fanno il salto di qualità passando alla Epitaph per la pubblicazione del loro quinto e ultimo full-length.

New Junk Aesthetic è una conferma dello stile inconfondibile degli ETID, possiamo farli cambiare etichetta, trasferirli al polo sud o farli suonare a testa in giù che loro continueranno a proporci il loro personalissimo post-hardcore dalle sfumature southern-rock. Forse è proprio questo il punto debole di un album dalle troppe poche novità.
Il cantante Keith ha lavorato molto sulla voce ed i benefici si possono sentire, l'addio alla band di Michael Novak con l'arrivo del nuovo batterista Ryan Leger non ha sconvolto più di tanto la situazione e l'attitude è rimasta sempre quella, così che questo sembra semplicemente  un prolungamento dei precedenti lavori.

Senza ombra di dubbio questa band è sempre riuscita ad offrirci degli ottimi album, per non dire dei capolavori, ed il fatto che non sia cambiato nulla assolutamente non sconforta i fans, ma diciamo che qualche innovazione non sarebbe guastata per mettere un po' di pepe.
 

Da sottolineare la partecipazione di alcuni ospiti illustri come Greg Puchato (Dillinger Escape Plan), Pete Wentz (Fall Out Boy) e Matt Caughthran (The Bronx).

Post-it



http://www.myspace.com/everytimeidie

2009 - Mercury


  1. Since We've Been Wrong
  2. Teflon
  3. Halo of Nembutals
  4. With Twilight As My Guide
  5. Cotopaxi
  6. Desperate Graves
  7. Copernicus
  8. Luciforms 




Ritornano con tutto il loro psichedelico stile i Mars Volta, con un album annunciato acustico ma che, come si può subito notare, propriamente non lo è. Se avete in mente il loro ultimo capolavoro “Bedlam In Goliath”, energico e per alcuni versi furioso, possiamo affermare che la band multietnica ha fatto qualche passo indietro verso i loro primi lavori.
Atmosfere rilassate ed eclettiche accompagnano la particolare voce di Cedric non tradendo l'inimitabile stile che li contraddistingue da sempre. Forse è proprio quello che intendevano loro per “acustico”, non tanto come scelta di strumentazione e produzione, ma quanto come ambientazione, pacata e tranquilla.
L'album ha una scossa di energia con Cotopaxi e verso il finale del disco che fondamentalmente non contiene alcuna novità, sono esattamente i Mars Volta che conosciamo.
Non voglio criticare troppo questo album, è un ottimo lavoro, ma forse il difetto è la poca innovazione rispetto ai lavori passati da parte di un gruppo che ha sempre abituato a stupire i propri ascoltatori.

Post-it 


http://www.themarsvolta.com/


 

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