Partendo dal presupposto che, dal mio punto di vista, un qualsiasi amante dei live debba aver visto almeno una volta una performance dei DEP, potete immaginare che la mia critica sarà leggermente di parte, ma cercherò di fare del mio meglio.

Purtroppo, a causa di qualche intoppo eno-gastronomico e della proverbiale ospitalità del popolo romagnolo, sono arrivato un po' in ritardo per riuscire a vedere tutte le bands addette ad aprire la serata; giusto il tempo di prendere confidenza con il locale, bere una birra, ed ecco che fanno il loro ingresso sul palco cinque folli barbuti della North Carolina.
I Valient Thorr partono subito alla carica con la loro attitude tutt'altro che banale conquistando immediatamente il pubblico. Propongono un mix di heavy metal, punk e hardcore ben amalgamato da un'energia che farebbe invidia ad un sacco di gruppi molto più giovani anagraficamente di loro; un sound ruvido e deciso ha portato, con un pizzico di irriverenza,  l'euforia ed il sorriso (a quanto pare i gruppi che li hanno preceduti non hanno brillato).
Grandi applausi per l'ottima performance ma è arrivato ora il momento più atteso, stanno per salire in cattedra Weinman&co.

Un intro pieno di suspense precede Panasonic Youth e 43% Burnt scatenando immediatamente la folla purtroppo non molto numerosa (considerando anche che era l'unica data italiana!).
Queste belve da palco sono furiose: il carisma di Greg Puchato si fa sentire e le chitarre non perdono occasione di saltare e correre ovunque non perdendo di velocità e precisione nell'esecuzione. Greg sembra in qualche istante un po' spaesato poiché non riesce a trovare appigli ai quali è solito arrampicarsi e appendersi, ma non avrei voluto essere nei panni del fonico nei diversi momenti in cui si è divertito a saltare sulle casse e scalciarle, cercando di piantarci dentro il microfono. Proprio per questo motivo posso dire che la resa acustica non è stata delle migliori, a tratti si avvertiva un po' di confusione nei suoni, ma tutto ciò fa parte del gioco.
I complimenti è doveroso farli anche al nuovissimo acquisto in casa Dillinger, il batterista Billy Rymer (The Rivalry). Non è facile catapultarsi nel giro di pochi mesi nei live dei DEP, ma direi che è riuscito subito ad entrare nell'ottica eseguendo ogni pezzo senza problemi. Non si può nascondere la mancanza di scioltezza e compostezza che caratterizzava i suoi due predecessori, ma sostituire due fenomeni come Chris Pennie e Gil Sharone non è asolutamente un compito facile!

Beh, tirando le somme di questa serata, posso dire che abbiamo avuto la fortuna di conoscere meglio i Valient Thorr e si può tranquillamente affermare che i The Dillinger Escape Plan non hanno affatto deluso le aspettative dimostrando ancora una volta la nomea di band live più devastante del pianeta.


Post-it

http://www.myspace.com/dillingerescapeplan 

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